“Haute couture” e arte sacra, fuse insieme in tre splendide creazioni della fashion art designer Gisella Scibona, docente, niscemese doc ma acese di adozione. Le ultime creazioni di Gisella sono tre abiti artistici che fanno parte del progetto culturale «Art Couture Sicily» con l’obiettivo di far conoscere e divulgare le opere di arte sacra attraverso la moda. In particolare, le opere si ispirano a tre affreschi realizzati nel 1712 dal pittore messinese Antonio Filocamo (l’Evangelizzazione, il Martirio e la Gloria di Santa Venera) per la Reale Cappella della Cattedrale di Acireale. Gli abiti della Scibona sono attualmente esposte in una mostra allestita presso la cattedrale di Acireale, con il patrocinio della diocesi e con l’approvazione del vescovo monsignor Antonino Raspanti.
«La programmazione e l’accurata ricerca dei materiali – spiega l’artista di Niscemi – rendono preziosi i tre abiti realizzati in taffetà di seta e duchesse e impreziositi da una passamaneria color oro antico. La scelta dei colori pastello e delle cromie cangianti dei corpetti ha un alto valore simbolico: il verde richiama la speranza; il rosa pesca rimanda al martirio di Santa Venera; l’azzurro simboleggia la gioia celeste».

I tre preziosi abiti dedicati alla santa Patrona di Acireale sono esposti nella suggestiva nicchia del locale che porta alla cantoria della cattedrale, visitata ogni anno da migliaia di turisti. Il progetto prevede anche delle mostre itineranti nelle città italiane ed estere dove è ancora molto sentita la devozione verso Santa Venera, di cui quest’anno si celebra il 1880° anniversario del martirio. «Sono cresciuta – racconta di sé Gisella Scibona – tra le pezze di mia madre che faceva la sarta. Seduta accanto a lei, in una atmosfera calorosa e piena di amore, apprendevo le prime tecniche del cucito; cominciavo a capire la qualità dei tessuti e la loro differenza, facendo mettere in moto la mia creatività». Con il progetto culturale Art Couture.Sicily, Gisella Scibona riferisce che intende trasportare la “bellezza” contenuta nelle opere d’arte tramite la moda e i suoi accessori. «Ho realizzato – dice – diverse collezioni di abiti artistici dedicati a Van Gogh, Botticelli, Leonardo, Modigliani, Frida; fra questi, alcuni seguono delle mostre itineranti nelle più belle città, tra esse Parma capitale della cultura italiana. Agli abiti ho abbinato la mitica coffa siciliana, chiamandola coffartistica; ho invertito lo standard delle bellissime coffe tradizionali che riprendono fregi e simboli della nostra Sicilia. Le mie coffe fungono da transfer, esse vogliono trasportare l’arte, sia quella classica finalizzata a scopi culturali/artistici, che quella di artisti contemporanei, con i quali nasce spesso si crea un’intesa di valori condivisi».