Niscemi: «La Goccia Preziosa», presentata l’opera letteraria del professor Filippo Minacapilli
di Alberto Drago
Nella splendida e suggestiva cornice dell’antico chiostro francescano del Museo civico, è stata presentata la quarta raccolta di poesie scritte dal professor Filippo Minacapilli, intitolata “La Goccia preziosa”. Un’opera letteraria quella dell’autore, originario di Aidone caratterizzata da due sezioni (“versi liberi” e “haiku”) ed anche dalla raffigurazione di dodici opere pittoriche di vari artisti, fra i quali nella copertina del testo, quella di Mirella Spinello, la quale nel suo intervento, ha sottolineato il piacere della collaborazione artistica con l’autore. Ha introdotto i lavori della conferenza di presentazione del testo Lorena Mangiapane, efficace nella conduzione e per la sua vibrante e coinvolgente interpretazione delle poesie dell’autore.
Sui contenuti del testo ha relazionato Enrico Di Martino.
Sono stati anche molto ricchi e stimolanti gli interventi da parte del pubblico.
Versi quelli del prof. Filippo Minacapilli, che fanno riferimento a paesaggi siciliani e che essendo frutto di uno sforzo introspettivo, parlano all’anima e che hanno offerto durante la conferenza notevoli spunti di riflessione, formazione e maturazione interiore, poiché tratteggiano un caleidoscopio di sentimenti umani, quali l’amore per la donna desiderata, la tensione verso la libertà, le delusioni e la grande forza terapeutica della poesia.
Sono anche intervenuti il sindaco Massimiliano Conti ed il dott. Franco Mongelli, direttore del Museo civico di Niscemi, i quali hanno ricordato unitamente all’autore, il compianto Totò Ravalli sia come amico che per la sua costante azione a favore di Niscemi e del Museo civico.
Il prof. Filippo Minacapilli, ha precedentemente pubblicato altri tre testi intitolati “Magia di luce in versi” – Poesie e Haiku 2013; “Riflessi d’Acqua” – Poesie. Haiku. Aforismi 2016 e Solchi d’inchiostro” – Poesie 2018.
“Ho avuto la conferma”, ha detto il prof. Filippo Minacapilli a conclusione dell’incontro,”che il mondo necessita della poesia così come facevano anche i nostri avi, protagonisti della “Civiltà contadina”.