Niscemi, lavori realizzati a scuola tra i ’60 e gli ’80 esposti in una sezione del museo
di Alberto Drago
Il museo civico della città è stato arricchito al secondo piano di una nuova e interessante esposizione di reperti che è stata inaugurata domenica mattina con il taglio del nastro. Si tratta dell’esposizione permanente di manufatti realizzati dagli alunni di scuola elementare degli anni 60, 70 e 80; lavori eseguiti con i seghetti per ritagliare il compensato e comporre le Regioni italiane ed i Continenti, anche con il modellamento dell’argilla e della cera pongo con i quali venivano creati dagli alunni guidati dai loro insegnanti cartine geografiche d’Italia e Regioni, comprendenti anche i rilievi delle catene montuose, nonché quadri e mosaici composti da cocci di vetro incollati e arredi scolastici che ora consentono l’attivazione di laboratori didattici.
Materiali prodotti durante le direzione didattica di Giuseppe Mongelli, che nel 1995 vennero donati al Lions Club, su richiesta dell’ingegnere Antonio Patti, all’epoca presidente del Club service, dal direttore didattico Salvatore Buscemi e successivamente dalle dirigenti scolastiche Agata Gueli e Licia Salerno e con la conservazione e l’allestimento curati dall’insegnante Cettina Mongelli e dal direttore del Museo civico Francesco Mongelli.
L’inaugurazione della nuova esposizione museale è stata preceduta da un incontro nell’Auditorium del Museo moderato da Maurizio Vicari, durante il quale sono intervenute le dirigenti scolastiche Agata Gueli, Licia Salerno, Francesca Anna Maria Alesci, Viviana Morello, il presidente del Lions club Francesco Montalto, il past presidente del club service Antonino Patti, il sindaco Massimiliano Conti, il presidente del Consiglio comunale Angelo Chessari, gli assessori Pino Stefanini e Marianna Avila.
In merito all’allestimento della nuova struttura museale, ha relazionato l’insegnante Cettina Mongelli:
«Era il 1955 – dice l’insegnante Cettina Mongelli in merito all’allestimento – quando vennero emanati i nuovi programmi della scuola elementare. Si passò dalla scuola tradizionale a quella moderna del fare e del ricercare e del rendere più divertente l’apprendimento degli alunni, che con le loro piccole mani operose creavano dei veri e propri capolavori».
«Se è vero – le parole di Franco Mongelli, direttore del museo – che l’esposizione degli antichi reperti contadini ed artigiani costituiscono un monumento ai nostri nonni, quest’altra parte che stiamo per inaugurare, costituisce un monumento alla scuola ed agli insegnanti».