Niscemi: l’ultimo addio al notaio Pisa, poeta colto e intellettuale raffinato che fu amico di Ungaretti e Quasimodo
di Alberto Drago
Si è spento giovedì sera all’età di 87 il notaio Gian Vincenzo Pisa. Da tempo era in cura a casa ma recentemente le sue condizioni di salute si erano gradualmente complicate e per questo era stato trasferito nell’unità operativa di Medicina del Santa Barbara Hospital di Gela dove è purtroppo spirato. Intellettuale e uomo di cultura, il notaio Pisa. Personaggio che ha fatto storia nella città, anche per via delle sue amicizie in gioventù: da Mario Gori a Salvatore Quasimodo, da Giuseppe Ungaretti a Leonardo Sciascia, Piero Guccione e Gesualdo Bufalino. Fu autore di tre volumi di poesie, editore di “Liber Internazionale” e scrisse su diverse riviste e giornali dell’epoca, pluripremiato come poeta di altissimo profilo e che in vita esercitò anche la professione di insegnante.
Una persona molto conosciuta il notaio Gian Vincenzo Pisa e apprezzata anche per il suo carattere di uomo alla portata di tutti, amichevole, cordiale, ironico e affabile, sempre disponibile a relazionarsi con gli amici ed i conoscenti che incontrava per strada e che nel corso degli anni si rivolgevano a lui per la stipula di atti di compravendita di immobili, di altri beni e l’apertura di testamenti.
Un uomo e professionista di altri tempi che si è formato e costruito da sé con innumerevoli sacrifici poiché, come lui stesso era solito ricordare, sin da bambino, oltre a lavorare come apprendista di vari mestieri artigiani per aiutare economicamente la famiglia e poi come agricoltore, studiava con impegno e frequentava regolarmente la scuola fino al conseguimento della laurea in Giurisprudenza e il superamento dell’esame di Stato che lo ha abilitato all’esercizio della professione di notaio che ha svolto dal 1974 fino al 2009.
Pisa lascia la moglie Rosa Livia, i figli Jenny (avvocato), Gianluca e 5 nipoti.
I funerali saranno celebrati questa mattina alle 11.30 in chiesa Madre a Niscemi. La salma subito dopo sarà condotta al cimitero di Niscemi per essere tumulata nel sepolcreto di famiglia.