Niscemi, mostra del movimento No Muos. Istantanee di una battaglia civile sempre attuale
di Redazione
Dieci anni, e anche oltre, di mobilitazione contro basi militari, armi e guerre nella mostra fotografica esposta sabato 14 maggio a Niscemi. Nei pannelli, varie istantanee della mobilitazione ultradecennale siciliana contro il Muos, il sistema di comunicazione satellitare Usa con quattro stazioni a terra, di cui uno costruito con la distruzione di un’ampia parte della sughereta millenaria di Niscemi. La mostra sarà ora allestita in altre località e in più occasioni, perché non si è mai interrotta “…la continuità delle battaglie contro le guerre dei ricchi pagate dai popoli inermi”, hanno sottolineato gli attivisti No Muos.
«Nelle foto – spiegano gli organizzatori – anche le parole d’ordine pronunciate da più di decennio, contro la militarizzazione dei territori e i venti di guerra che, ad esempio, già nel 2013 spiravano in Siria, in Ucraina e in altre parti del mondo dove tuttora si consumano guerre per la “supremazia imperialista”. Guerre – affermano – finalizzate ad accaparrarsi mercati, territori per basi militari, materie prime e fonti energetiche».
«Nel corso dell’assemblea pubblica, sono stati contestati ancora una volta il coinvolgimento delle basi americane e della Nato, la militarizzazione dell’informazione e delle coscienze. E l’invio delle armi che il governo, dopo la missione negli Usa, ha secretato per la terza volta all’opinione pubblica italiana».
Continua – nel frattempo – nelle Università e in numerose città italiane, il tour di presentazione del dossier “Università e guerra”, elaborato dal Movimento No Muos, in cui si denunciano le complicità tra le università italiane e le industrie belliche di paesi quali Stati Uniti, Israele e Turchia.