Niscemi, colpo al mandamento di cosa nostra. Ministero, comune, Fai e imprenditori parte civile
di Redazione
Nell’ambito del processo Mondo opposto che si celebra sulla mafia di Niscemi il gup del tribunale di Caltanissetta Santi Bologna ha ammesso la costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio, dei ministeri dell’Interno e della Difesa, del Comune di Niscemi, dell’associazione antiracket Fai nazionale, della sezione Fai di Niscemi, due imprenditori e un pensionato. Il processo scaturisce da un’operazione condotta dai carabinieri lo scorso dicembre che ha permesso di disarticolare il mandamento locale di Cosa nostra individuandone anche il nuovo presunto capo, Alberto Musto, attualmente detenuto al 41 bis. L’uomo, secondo l’accusa, aveva progettato l’omicidio di un imprenditore perché dieci anni prima lo aveva fatto condannare per estorsione. Molti dei 29 imputati hanno chiesto il rito abbreviato.