Niscemi ricorda l’eccidio di Capaci. Una corona in memoria di Falcone e delle altre vittime
di Alberto Drago
La commemorazione del 32° Anniversario della Strage di Capaci avvenuta il 23 maggio del 1992, nella A29 caratterizzata in città da un forte messaggio di legalità e coeso impegno istituzionale e sociale. Il momento di quel tragico evento, costato la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e agli uomini della scorta, ha rappresentato l’occasione per affermare la cultura del rigetto delle logiche mafiose tendenti alla riappropriazione del controllo del territorio e di quelle del racket delle estorsioni a danno di commercianti ed imprenditori che minano il tessuto economico ed impediscono qualsiasi possibilità di sviluppo e di libertà.
E questo proprio per dare continuità all’impegno di uomini dello Stato che hanno lottato la mafia in prima linea, fino ad averci rimesso la vita ed affinché la ricorrenza del 32° anniversario della Strage di Capaci non si risolvesse soltanto con una mera commemorazione in memoria delle vittime.
I martiri della Strage di Capaci sono stati commemorati ieri sera a piazza Mascione con la deposizione di una corona d’alloro nel monumento dedicato a Rosario Montalto e Giuseppe Cutruneo, i due bambini vittime innocenti della mafia che il 27 agosto del 1987 rimasero feriti mortalmente mentre giocavano in via Turati dai proiettili vaganti esplosi dalle armi di due clan malavitosi rivali.
In loro memoria venne realizzato a piazza Mascione un monumento di bronzo raffigurante una donna con le braccia mozzate, perché privata per sempre dalla mafia della possibilità di potere riabbracciare i suoi figli.
La corona è stata deposta sul monumento con le commoventi note del silenzio eseguite da un trombettiere e con la resa degli onori civili e militari da parte del sindaco Massimiliano Conti, del vicesindaco Piero Stimolo, delegato alla legalità, di assessori, del presidente del Consiglio comunale Angelo Chessari, di consiglieri comunali, dei carabinieri del Comando stazione, della polizia di Stato del commissariato di Niscemi e della polizia locale.
Alla cerimonia di commemorazione patrocinata dall’assessorato alla legalità del Comune e promossa dal Rotary club e dall’Associazione culturale “Amici della musica” con la presenza della Fai antiracket “Ninetta Burgio” di Niscemi di cui è presidente Gianluca Gagliano e di Emanuele Lionti, l’imprenditore che insieme ai fratelli Elvis e Roberto si sono coraggiosamente opposti alle richieste di pagamento del “Pizzo”, hanno partecipato le associazioni nazionali dei bersaglieri, carabinieri e della polizia penitenziaria (Anpee).
La commemorazione delle vittime della Strage di Capaci si è svolta a piazza Mascione perché in via Madonna, dove è collocata la lapide commemorativa delle Stragi di Capaci e di Via D’Amelio fatta realizzare dal Rotary club e dall’associazione culturale Amici della musica nel muro dell’antica croce di pietra dell’ex Convento dei frati Francescani, vi sono attualmente dei lavori in corso.
Sono intervenuti a conclusione della cerimonia di commemorazione il vicesindaco Piero Stimolo, il presidente del Rotary club Franco Aleo, Rosario Monteleone, presidente dell’associazione culturale “Amici della musica” ed il sindaco Massimiliano Conti. Tutti gli interventi hanno fatto rilevare che le denunce fatte dai fratelli Lionti, l’operazione Mondo Opposto eseguita a dicembre dello scorso anno dai carabinieri, devono indurre a non abbassare la guardia ed a fare un fronte comune di lotta e d’impegno politico-amministrativo, sociale e civile contro la mafia ed il racket.
E questo, facendo tesoro della memoria del sacrificio del Giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei poliziotti della sua scorta.
“Oggi più che mai è importante commemorare questa Strage” ha detto il sindaco Massimiliano Conti, ”in ragione anche dei fatti che hanno coinvolto la nostra città nel mese di dicembre.
Per fortuna un’operazione condotta dai carabinieri e della Dda ha sgominato un nucleo di mafiosi capeggiati da due fratelli, che per altro avevano pensato di uccidere uno dei fratelli Lionti, ai quali va tutta la nostra solidarietà.
Imprenditori che hanno avuto il coraggio di denunciare il tentativo di estorsione subito.
Questo la dice lunga su sul fatto che dopo 32 anni dalla Strage di Capaci, c’è ancora il pericolo che qualcuno la mattina possa svegliarsi con queste logiche mafiose e pensare di dettare legge sul nostro territorio, per inquinare l’economia e la vita pubblica di noi tutti cittadini.
Pensate che ho letto nell’ordinanza che avevano pure pensato di attentare qualcuno vicino all’Amministrazione comunale per darci una lezione.
In questi giorni si sono svolti due incontri sul tema della legalità con la partecipazione delle massime autorità che hanno confermato la presenza dello Stato, sempre vicino a chi denuncia.
Un messaggio che deve passare a maggior ragione oggi nel giorno della commemorazione delle vittime della Strage di Capaci ed in cui la nostra comunità deve fare sentire la propria vicinanza oggi e quotidianamente.
Dobbiamo dare prova di una grande maturità”, ha concluso il primo cittadino, ”perché lo Stato c’è, interviene e vince sempre”.