Niscemi, Simone Cilio l’autore amato negli Usa. Tante colonne sonore e un Emmy Award
di Alberto Drago
Era il 2013, quando Simone Cilio, appena ventunenne, ebbe l’idea di fondere le sue passioni per il cinema e la musica con la composizione del suo primo album strumentale e che ha inviato a produzioni del settore e registi italiani. E di strada Simone ne ha fatta, nonostante la chiusura riscontrata inizialmente in Italia e che lo ha costretto ad esplorare il campo negli Stati Uniti.
Una scelta che ha dato all’epoca a Simone Cilio opportunità che non avrebbe mai immaginato, perché, a dire di Simone, “negli Stati Uniti, la mentalità nel settore è più aperta rispetto a quella italiana”.
Infatti nel 2015, dopo avere lavorato su vari cortometraggi e film indipendenti, ha realizzato il suo primo lungometraggio che è stato distribuito nei cinema statunitensi e canadesi, intitolato “Badsville” e diretto da April Mullen.
“E guardare le foto del nostro film nei billboards di Times Square a New York”, racconta Simone,“ è stato impagabile”.
Un film che per Simone ha costituito un trampolino di lancio come compositore di musiche per il cinema e con un continuo passaparola di produttori e fino al punto che da allora l’autore niscemese non si è più fermato.
Simone ha musicato a oggi più di 90 lungometraggi e vinto oltre 20 premi.
Nel 2019, ha pure vinto “l’Emmy Award” come miglior documentario.
Un prestigioso traguardo e riconoscimento professionale per Simone Cilio, se si tiene conto che gli “Emmy” negli Stati Uniti, costituiscono il premio televisivo più importante.
Simone che vive adesso a Monza, lavora anche con un collettivo di Londra che realizza film aziendali con brand come Audi, Volvo, Roccoforte Hotels, Belmond, Olam e molti altri.
“E’ dal 2015 “aggiunge il compositore niscemese di colonne sonore, ”che sono annualmente invitato al Festival di Cannes e dove proiettano anche film a cui ho lavorato e dove ho modo di fare nuove conoscenze.
Racconto la mia esperienza perché da Niscemi sono riuscito a crearmi uno spiraglio lavorativo nell’altra parte del mondo e per fare in modo che tanti artisti niscemesi non si scoraggino e siano consapevoli che con la giusta determinazione si può arrivare ovunque.
Quando comunicavo alle produzioni che ero siciliano”, conclude Simone Cilio, ”è stato come avere una marcia in più, poiché dal loro punto di vista, gli artisti siciliani abbiamo una particolare sensibilità”.