Niscemi, tempi lunghi per le prestazioni sanitarie. Ecodoppler? «Ad agosto 2025»
di Alberto Drago
Anno nuovo vita nuova e di tante belle speranze, ma non per la sanità pubblica e il diritto alla salute dei cittadini che è sancito dalla Costituzione italiana. Sono tanti i pazienti della città, molti dei quali anziani che lamentano i lunghissimi tempi d’attesa per gli accertamenti diagnostici che hanno richiesto tramite il Centro unico prenotazione (Cup) dell’Asp di Caltanissetta. È accaduto nei giorni scorsi, ad esempio, a un’anziana di 66 anni (C.F. le iniziali), la quale, necessitando di un ecocolordoppler dei tronchi sovraortici, ha provato a prenotare l’esame diagnostico attraverso il Cup dell’Asp e come non avrebbe mai potuto immaginare, né pensare, si è sentita rispondere che avrebbe potuto sottoporsi all’importante accertamento nel mese di agosto del 2025. Salvo ovviamente accertamenti diagnostici a pagamento e nella sanità privata.
E per chi ha una pensione minima e che a stento riesce ad arrivare a fine mese, come fa a sostenere di tasca un esame diagnostico così importante e “salvavita” come d’altra parte lo sono tanti altri.
“Non so proprio come fare”, afferma l’anziana, ”i miei figli risiedono tutti fuori sede per lavoro per cui è un problema anche farmi accompagnare, ma al di là di questo, ciò che trovo scandalosa è la data dell’accertamento diagnostico che ho prenotato e che equivale a dirmi indirettamente o hai i soldi per rivolgerti alla sanità privata a pagamento oppure puoi morire.
È triste tutto questo, non trovo le parole giuste per esprimere tutta la mia indignazione, amarezza, rabbia e penso che come me tanti altri si sono imbattuti in lunghissimi tempi d’attesa per un esame diagnostico prenotato attraverso il Cup”.
Un altro anziano ultra ottuagenario, S.F. , racconta di avere prenotato attraverso il Cup dell’Asp una colonscopia e di essersi sentito rispondere che avrebbe dovuto attendere il mese di Gennaio del 2025.
L’anziano ovviamente, anch’egli amareggiato e deluso ha deciso di parlarne al cronista: “sono tempi d’attesa lunghissimi e disumani”, afferma, ”e specialmente per chi come me ha tracce di sangue nelle feci. Mi vedo costretto forza maggiore a rivolgermi alla sanità privata ed a pagamento perché un anno di attesa equivale ad andare incontro a peggioramenti anche irreversibili della mia patologia”.