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COVID 19 | Passeggio e assembramenti

Niscemi: via IV Novembre come in estate. E la foto del «liberi tutti» diventa virale


di Alberto Drago

9 Feb 2021

Non accadeva dall’Estate scorsa,  ovvero dall’attenuazione epidemiologica dei casi di contagio da Covid-19, di rivedere nei fine settimana la via IV Novembre nuovamente affollata di giovani.

Come se l’emergenza sanitaria ed i rischi di contrarre l’infezione da Coronavirus causati da assembramenti ed affollamenti di persone, non fossero ancora attuali e non richiedessero più l’applicazione del distanziamento sociale e personale.  

Una strada, la via IV Novembre, dove vi sono ubicati bar, paninerie, pub, pizzerie    che è cuore del centro storico della città e  luogo di ritrovo di giovani e di passeggio, poiché da piazza Vittorio Emanuele conduce al Belvedere di Niscemi e viceversa.

Inaspettati ed imprevedibili assembramenti nella via IV Novembre che nell’ultimo weekend  hanno finito con il dare parecchio all’occhio e fino ad avere suscitato reazioni e preoccupazioni nell’opinione pubblica e nei cittadini che con senso civico e di responsabilità, osservano scrupolosamente l’applicazione di tutte le precauzioni e di distanziamento volte a contenere la diffusione del Covid-19.

Nei social, qualcuno domenica sera, fortemente preoccupato e critico per il mancato senso civico e di responsabilità che si sono manifestati,   ha anche postato una foto della via IV Novembre affollata, per cui si sono scatenati non pochi commenti di disapprovazione del fenomeno ed anche preoccupazione per un  possibile inasprimento della curva epidemiologica.  

Una situazione quella della ripresa degli assembramenti giovanili in Via IV Novembre, che don Giuseppe Cafà, vicario Foraneo, parroco della chiesa “Sacro cuore di Gesù” e docente, ha definito “Assurda ed inconcepibile.

Per colpa di ragazzi incoscienti”, ha spiegato don Giuseppe Cafà,” noi insegnanti dobbiamo rischiare di essere contagiati o di portare il virus a casa per trasmettere l’infezione a familiari, o  nelle migliori delle ipotesi di finire di nuovo in isolamento.
Non ci stò a stare con gruppi di ragazzi a cui non interessa la vita degli altri,
a mettere a rischio la mia salute e quella dei miei cari, solo perché dei ragazzi hanno deciso che il divertimento è più importante della salute.

E non ci stò più neanche a celebrare funerali di persone morte per Covid, con parenti costretti a stare in quarantena ed impossibilitati a dare l’ultimo saluto al caro congiunto, solo perché qualcuno, minimizzando i rischi, pensa che non gli succederà mai”.


Alberto Drago
Giornalista pubblicista, niscemese doc, ha lavorato in varie redazioni locali e regionali, contribuendo negli anni Novanta alla nascita di Antenna Sud. Impegnato nel volontariato con l’associazione nazionale Carabinieri. Collabora con il quotidiano La Sicilia. Ha fondato e diretto il periodico “L’Appunto”.