«No alla ripresa delle lezioni in presenza», l’allarme di Cgil, Cisl e Uil. Appello a Musumeci
di Redazione
Il governo accelera sulla riapertura delle scuole in presenza dal 7 gennaio. Ma il coro di dissenso si fa sempre più netto, a iniziare dai sindacati, che esprimono forti perplessità sulle condizioni di sicurezza delle 831 istituzioni scolastiche siciliane in vista dell’imminente rientro in classe.
“Chiediamo – scrivono le segreterie di Flc Cgil, Cisl scuola e Uil scuola – un immediato confronto con le istituzioni con il presidente Musumeci, gli assessori all’Istruzione, ai Trasporti, alla Sanità e con il direttore generale dell’Usr Sicilia, per approfondire le reali condizioni delle scuole, alla luce di un’emergenza sanitaria che è ancora altissima, considerato il numero elevato di decessi e di contagiati delle ultime giornate».
Le sigle sindacali lamentano l’esclusione dalla quasi totalità dei tavoli prefettizi che si sono riuniti per decidere e valutare la situazione in cui si trovano le scuole in vista dell’imminente avvio delle lezioni previste per l’8 gennaio.
«In Sicilia – scrivono – gli studenti sono più di 700 mila, di cui più di 240.386 delle scuole secondarie di II grado mentre 831 sono invece le istituzioni scolastiche articolate in 4.102 sedi. A tal proposito tante sono le domande alle quali bisogna dare una risposta: le 4.102 sedi sono tutte sicure? Il sistema dei trasporti, le cui criticità son ben note a tutti, è in grado di garantire quei parametri minimi di sicurezza che riguarderanno decine di migliaia di studenti? Siamo sicuri che l’articolazione dell’avvio e della fine delle attività in diversi turni, utilizzando tra l’altro gli stessi mezzi, sia la soluzione ottimale?».
«Abbiamo il timore – argomentano Cgil, Cisi e Uil – che si possa riproporre la stessa situazione dell’ottobre scorso quando l’avvio del nuovo anno scolastico, dopo la lunga pausa estiva, ha contribuito a generare la seconda ondata ancora oggi in corso. Molti esperti e addetti ai lavori prevedono, dopo il 15 gennaio, una terza ondata che pare possa essere ancora più aggressiva delle prime due».
«Attendere – concludono – qualche ulteriore giorno prima di riaprire le scuole, attivare una cabina di regia regionale, oltre a dei tavoli di coordinamento provinciale con la presenza delle parti sociali ci sembra una scelta coraggiosa e coscienziosa, non solo per non rendere vani tutti i sacrifici fatti in queste lunghe settimane, ma soprattutto per salvaguardare gli studenti, il personale scolastico e di riflesso tutte le famiglie che in qualche modo ruotano intorno al mondo della scuola».