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CARABINIERI | Ros e Gis

Preso Matteo Messina Denaro, il blitz in una clinica. Meloni: «Vittoria dello Stato»


di Redazione

Preso Matteo Messina Denaro, il blitz in una clinica. Meloni: «Vittoria dello Stato»
cronaca
16 Gen 2023

Il super latitante Matteo Messina Denaro, 60 anni, di Castelvetrano, è stato arrestato stamane intorno alle 9.30 a Palermo. «Era all’interno di una struttura sanitaria dove si era recato per sottoporsi a delle terapie cliniche» rivela il comandante del Ros dei carabinieri, generale Pasquale Angelosanto, che ha coordinato le operazioni dalla caserma intitolata al generale Carlo Alberto dalla Chiesa, sede della Legione carabinieri Sicilia. Alle 9,35, il boss è stato fatto salire su un furgone nero dai militari e scortato da diverse gazzelle e pattuglie in motocicletta dei Carabinieri che lo hanno portato via fra gli applausi di tanti palermitani.

Il blitz che ha portato all’arresto di Messina Denaro, precisa ancora Angelosanto, è stato condotto da militari del Ros e del Gis (nell’ordine Raggruppamento operativo speciale e Gruppo intervento speciale, due corpi d’élite dell’Arma) e con il supporto dei comandi territoriali della Legione Sicilia. La cattura del boss della mafia è scattata “nell’ambito delle indagini coordinate dalla procura di Palermo.

Matteo Messina Denaro “non ha opposto resistenza, il dispositivo era in grado di poter fronteggiare qualsiasi emergenza anche per le persone presenti nella clinica” ha precisato il comandante del Ros.
Figlio del vecchio capomafia di Castelvetrano, don Ciccio, storico alleato dei corleonesi di Totò Riina, era latitante dall’estate del 1993, quando in una lettera scritta alla fidanzata dell’epoca, Angela, dopo le stragi mafiose di Roma, Milano e degli Uffizi, aveva preannunciato l’inizio della sua latitanza. «Sentirai parlare di me – le aveva scritto, facendo intendere di essere a conoscenza che di lì a poco il suo nome sarebbe stato associato a gravi fatti di sangue – mi dipingeranno come un diavolo, ma saranno solo falsità».

«Una grande vittoria dello Stato – per Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei ministri – che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia. All’indomani dell’anniversario dell’arresto di Totò Riina, un altro capo della criminalità organizzata viene assicurato alla giustizia».
Era l’ultimo boss mafioso di grossa caratura ancora ricercato, il numero uno della lista dei superlatitanti, simbolo di una mafia ricca e silente che da anni ha messo da parte le armi per privilegiare gli affari. Per il suo arresto, negli anni, sono stati impegnati centinaia di uomini delle forze dell’ordine. Oggi la cattura, che ha messo fine alla sua fuga decennale. Una latitanza record come quella dei suoi fedeli alleati Totò Riina, rimasto “primula rossa” per quasi 24 anni e e Bernando Provenzano, riuscito a evitare le manette per 38 anni.
Messina Denaro, dopo le prime fasi relative alla cattura, è in trasferimento in una località sicura. Lo ha detto il comandante del Ros, generale Angelosanto.


Redazione
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