Quei camici bianchi, eccellenze nella normalitÃ
di Redazione
Conosco Giuseppe Di Martino da sempre e da sempre ho percepito il suo amore per la professione medica, una missione che non conosce orario, esercitata anche per strada dato che i cittadini lo fermano. A me consta di persona, sono stato con lui e ho visto, ho avuto modo di telefonargli per chiedere cosa doveva fare una donna o un uomo scoperto un nodulo per esempio durante la doccia, la risposta è stata: «Sono in ospedale, fallo venire il prima possibile, non bisogna perdere tempo, ogni giorno è vita». L’anno scorso è stato premiato con il riconoscimento Laudato Medico, importante evento nazionale istituito per preservare l’eredità umana del Professore Umberto Veronesi: vogliamo promuovere l’accoglienza, l’ascolto, la comunicazione e la vicinanza al paziente. Dall’1 al 31 Ottobre di ogni anno le pazienti che hanno avuto il tumore al seno hanno segnalato i medici che sono stati più vicini durante il periodo di cura. Sono circa 8600 le persone che hanno votato segnalando 12200 specialisti in tutte le edizioni. L’edizione in corso, 2020, vede nella terna un medico di Mussomeli, dottoressa Valentina Territto, in servizio al «Vittorio Emanuele», nell’equipe di Di Martino, ed io ritengo che l’Asp debba pensare a un riconoscimento a favore di questi medici che si distinguono andando oltre i doveri del contratto nazionale. E non mi riferisco a soldi in busta paga e neppure indennizzi, ma al valore umano del premio e alla luce indotta alla sanità locale spesso disprezzata, derisa, offesa. Lo so è una goccia nell’oceano e so pure che senza gocce non ci sarebbe neppure un lago naturale, sono queste le ragioni che stamattina mi hanno spinto a scrivere questa lettera alla direzione strategica dell’Asp composta da una donna e due uomini e, al di là delle posizioni in merito alla gestione delle scelte, lì esiste un confronto, qui ci troviamo di fronte ad una unità valoriale, un riconoscimento nazionale a dei campioni della sanità pubblica. In Puglia e nella Marche hanno già accolto con i dovuti onori le eccellenze della normalità, è ora di farlo anche noi e so che la direzione lo farà e sarà un bel momento, un raggio di sole che merita di essere fotografato in mezzo a tante nuvole nere fatte di polemica che di certo bene non fanno. Gli esseri umani vivono di esempi, incentivare la ricerca aiuta anche la prevenzione sempre più impoverita e affidata agli sforzi professionali dei singoli, è ora di scrivere una nuova immagine della sanità pubblica, questa è una vera opportunità. Grazie