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AGRIGENTO | Squadra Mobile

Retata antidroga all’alba, 6 arresti a Gela. Eseguite 26 misure cautelari. I nomi degli indagati


di Redazione

Retata antidroga all’alba, 6 arresti a Gela. Eseguite 26 misure cautelari. I nomi degli indagati
cronaca
21 Feb 2023

Arresti anche a Gela, tra la notte appena trascorsa e le prime luci dell’alba di stamane. L’operazione antidroga, partita dalla Squadra Mobile di Agrigento, ha interessato diversi centri dell’hinterland. Ventisei le misure cautelari a indagati di Gela, Canicattì, Licata e Campobello, in esecuzione di un’ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Palermo, richiesta della Dda. L’inchiesta ha permesso di portare alla luce una associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti a cavallo tra le province di Agrigento e Caltanissetta.

Sei sono le persone arrestate a Gela, 14 a Licata. Uno degli indagati in carcere è di Canicattì, due di Catania e due campani. Una donna di Licata è stata sottoposta alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono dunque 26 le misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, eseguite all’alba dalla polizia. La Squadra mobile di Agrigento, agli ordini del vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, ha condotto per oltre un anno e mezzo una complessa attività investigativa che ha permesso di deferire all’autorità giudiziaria oltre 40 persone ritenute responsabili, a vario titolo, del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, nonché di altri reati di diversa tipologia, ma tutti connessi alle varie fasi di commercializzazione della droga e, in alcuni casi, anche di armi. Le indagini si sono concentrate su agglomerato abitativo popolare di Licata, tradizionalmente noto come “Bronx”. Proprio questo ha reso l’indagine particolarmente complessa, sia per la conformazione topografica del quartiere, nonché per l’omertà che caratterizza l’area.

L’inchiesta, nome in codice «Hybris», ricostruisce attività di spaccio e traffico partite nell’ottobre del 2020. Uno degli indagati, un quarantenne di Licata, si era reso protagonista di due episodi, uno a Licata, l’altro a Gela. In quest’ultimo era stato vittima di un’aggressione con l’uso di armi. Le indagini, successivamente, hanno fatto emergere che, con la famiglia del suo aggressore, l’uomo, presunto capo dell’organizzazione licatese, avrebbe avviato un “patto”, finalizzato alla commercializzazione di stupefacenti, cocaina in particolare. Gli investigatori hanno acquisito gravi indizi sul ruolo di ciascun componente dell’organizzazione, superando tutte le accortezze poste in essere dagli indagati. A cominicare dalla necessità di neutralizzare interventi ”a sorpresa” delle forze dell’ordine, attraverso le installazioni di numerosi impianti di video sorveglianza, con la predisposizione di telecamere nelle zone della base operativa dell’organizzazione e l’utilizzo di social network e messaggistica istantanea.

I nomi degli arrestati:

Michele Cavaleri, 45 anni; Antonietta Casaccio, 40 anni; Francesco Cavaleri, 42 anni; Marco Cavaleri, 37 anni; Paolo Cavallo, 52 anni; Luciano Orazio Curvà, 32 anni; Fabio Della Rossa, 37 anni; Giuseppe Domicoli, 33 anni; Calogero Forti, 32 anni; Gioacchino Giorgio, 36 anni; Angelo La Cognata, 37 anni; Concetta Maddalena Marino, 47 anni; Marco Marino, 33 anni; Giacomo Luca Marino di 48 anni. Ed ancora, sempre in carcere, sono stati condotti: Antonio Milanese, 34 anni; Gioele Carmelo Musumeci, 40 anni; Michele Palma, 31 anni; Giuseppe Pasqualino, 31 anni; Nunzio Ratto, 45 anni; Giuseppe Sanfilippo, 45 anni; Ferdinando Roberto Serravalle, 26 anni; Lillo Serravalle, 50 anni; Angelo Sorriso, 25 anni; Fabrizio Truisi, 38 anni e Santo Vitale, 48 anni.

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato invece firmato per R.M.C. donna di 38 anni di Licata. 


Redazione
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