Riesi e il caso coronavirus, tra audio e «veleni». Di Francesco: denuncerò tutto alla procura
di Redazione
«Sono frasi che offendono e ledono la dignità di una famiglia ma anche di una comunità che con grande senso di responsabilità sta collando affinché passi questo brutto momento». È Eugenio Di Francesco, referente per le province di Caltanissetta ed Enna per SoS Imprsa, a puntare il dito verso chi ha messo in circolo sui social frasi e commenti che hanno amareggiato tutta la comunità Riesi, in una sorta di caccia all’untore. Una situazione inaccettabile quella verificatasi dopo la conferma di un primo caso di Coronavirus. Di Francesco presenterà un esposto alla Procura della Repubblica, consegnando ai magistrati tutte le tracce audio. «È inaccettabile – dice – che queste persone rimangano impunite di fronte a una tragedia, verso una persona che ha solo fatto il suo dovere, servire la propria comunità. Sono tracce audio che lasciano l’amaro in bocca perché oltre al malato vengono tirate in ballo la Stazione Carabinieri e l’amministrazione comunale, il cui operato è stato encomiabile».
E ancora.
«Di fronte a una comunità che partecipa in modo attivo rompendo il muro di silenzio e omertà, denunciando chi provenendo dal nord non si era autodenunciato e dando una preziosa mano d’aiuto alle autorità competenti, assistere ad un teatrino di persone che senza filtri mettono in giro calunnie, offese, incitando alla violenza e per finire istigando al suicidio. Fatti gravi che vanno perseguiti e condannati. Esprimo vicinanza alla famiglia del malato in questione, ringraziando medici, operatori sanitari, forze dell’ordine e tutta l’amministrazione per la grande sfida che stiamo vivendo».
«Questa scelta – conclude Di Francesco – è un atto dovuto verso quei cittadini liberi e onesti che vivendo a casa senza avere contatti con nessuno stanno rendendo Riesi più sicura».