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GUERRA | Milite dimenticato

Riesi: il soldato italiano deportato e «marchiato» dai tedeschi. La famiglia avvia le pratiche per la medaglia d’onore


di Delfina Butera

Riesi: il soldato italiano deportato e «marchiato» dai tedeschi. La famiglia avvia le pratiche per la medaglia d’onore
attualità
22 Gen 2021

Concluse le ricerche condotte dall’Anpi sulla storia del soldato Salvatore Giuliana, nato a Riesi il 6 febbraio del 1921, arrestato a Palermo dai tedeschi il 9 settembre 1943 e marchiato come “schutz”, deportato politico e internato nel campo di Buchenwald. Successivamente venne trasferito a Salza, sottocampo di concentramento di Dora, dove morì il primo marzo del 1944 per cause ancora sconosciute. “Di lui sono rimasti – affermano i nipoti Fulvia e Domenico Patermo – solo un fazzoletto che portava al collo e una lettera che nostra madre Maria Rosa Giuliana, sorella di Salvatore, custodiva gelosamente e che ha consegnato a noi figli. Il suo più grande rammarico è stato quello di non aver ottenuto nessun simbolo o riconoscimento che potesse raccontare la storia di suo fratello deceduto nei campi di prigionia tedeschi. Adesso abbiamo deciso di esaudire il suo sogno con l’appoggio dell’Anpi di Riesi e di ricordarlo attraverso la richiesta per l’ottenimento della medaglia d’onore come Imi”. La ricostruzione della storia di Salvatore Giuliana è stata fatta dall’Anpi, grazie alla richiesta di documenti e fogli matricolari forniti dall’ex Distretto Militare di Palermo. Una vicenda che per tanni anni è rimasta nella memoria famigliare, ma che per la sua importanza eroica rappresenta un simbolo fondamentale per la storia di Riesi, insieme a quei tanti uomini e donne che hanno lottato per la libertà democratica come partigiani, deportati e antifascisti.

“Tra questi tanti uomini – dice Giuseppe Calascibetta, referente dell’Anpi – ricordiamo anche Giuseppe Golisano commemorato a Genova il 3 dicembre scorso insieme alle altre vittime della Strage di Portofino. In questa tragedia furono arrestati uomini soltanto sospettati di essere antifascisti durante la notte della spia, poi vennero torturati, fucilati e buttati in mare. La storia di Giuseppe Golisano non è ancora conosciuta e speriamo possa essere ricordato con l’intitolazione di una piazza o di una strada dal Comune di Riesi”.


Delfina Butera
Giornalista pubblicista, appassionata e grande lettrice di autori contemporanei, collabora con il quotidiano La Sicilia di Catania. Nel 2007 ha curato l’ufficio stampa dell’assessorato provinciale alla Solidarietà. Ha coordinato un corso di formazione sui temi del giornalismo al Liceo «Vassallo» di Riesi.