Torna alla carica il consigliere di maggioranza Fabio Montana, nella foto sopra, sulla richiesta di dimissioni dell’assessora all’Agricoltura Maria Elena Fonte, in quota Pd. Oltre al M5S, anche il rappresentante della maggioranza aveva avuto da ridire sull’operato della componente dell’esecutivo. «A una settimana – afferma Montana – dalla mia richiesta di dimissioni non vi è stata nessuna risposta da parte dell’assessora Fonte, confermando così che effettivamente non ha fatto niente. Ciò che mi preoccupa e mi incoraggia allo stesso tempo è il silenzio dei colleghi di maggioranza nonché di tutta la Giunta. Segno evidente questo, che se da un lato mi danno ragione dall’altro vogliono evitare uno scontro aperto, sperando a mio avviso che la questione venga risolta all’interno del Pd, attraverso un’opera di convincimento nei confronti della Fonte, persuadendola nell’inopportunità di proseguire con l’incarico».

Il consigliere sollecita il Partito democratico ad assumere una posizione netta sull’assessora e presagisce una probabile crisi di maggioranza.

«Se da un lato sono disponibile – dice – a un tavolo di confronto con tutti i partiti della coalizione al fine di trovare una soluzione dall’altro chiedo pubblicamente al Partito democratico e nello specifico al segretario cittadino rappresentato dal vicesindaco Rosy Pilato, di invitare l’assessore Fonte a fare un passo indietro, così da non mettere in difficoltà il sindaco che si trova in questo momento tra l’incudine e il martello, ed evitare d’altronde una possibile crisi di maggioranza».

Infine, il consigliere prospetta anche la possibilità di presentare una mozione di sfiducia nei confronti della titolare dell’Agricoltura.

«Crisi di maggioranza – asserisce Montana- che si potrebbe venire a creare se il Pd continuasse ad assumere questa posizione di disinteresse nell’affrontare la situazione, e quindi non mi resterebbe altro che presentare una mozione di sfiducia in Consiglio Comunale nei confronti dell’assessore Fonte. In tal caso, se la mozione passasse il sindaco dovrebbe prenderne atto e fare le sue opportune scelte, al contrario se la mozione non passasse, allora in tanti dovrebbero dare una spiegazione logica ai cittadini, visto che siamo appena usciti da un dissesto economico, vi è carenza di soldi, difficoltà nel garantire i servizi, ma si mantiene un assessore che costa 30 mila euro l’anno per non fare niente. Tutto ciò per far fede ad un accordo politico. Come a dire: l’interesse politico viene prima degli interessi dei cittadini».