Dal passato emergono altre storie di riesini deportati nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Nelle ultime settimane il referente locale dell’Anpi, Giuseppe Calascibetta, ha appreso della storia del soldato Gaspare Burgio, dal racconto della sorella Fortunata, del figlio Rosario e della nipote Nuccia, nonché della drammatica vicenda di un altro riesino, Rosario Cammarata. È stata proprio l’anziana sorella a ripercorrere in un viaggio dei ricordi quanto accaduto al fratello Gaspare e a Rosario Cammarata. Entrambi deportati in un campo di prigionia tedesco vennero colti da un improvviso bombardamento aereo. Burgio e altri deportati fuggirono cercando riparo all’interno di grandi tubi in cemento dell’energia elettrica mentre Cammarata, stanco e avvilito dalla reclusione, preferì restare all’interno del campo di concentramento.

Burgio riuscì a salvarsi mentre Cammarata morì tragicamente sotto i bombardamenti nel mese di febbraio del 1945 a pochi mesi dalla Liberazione. Appresa la storia dei due riesini, Calascibetta ha avviato le ricerche e dai fogli matricolari presso l’Archivio di Stato di Caltanissetta risultavano entrambi deportati Imi (Internati militari italiani) ma sinora non si sapeva nulla della storia di Rosario Cammarata. Altresì ad oggi non si conoscono i familiari dell’uomo. «Quella che ho appreso – dice Giuseppe Calascibetta – è una storia nella storia. Se qualcuno è conoscenza della vicenda di Rosario Cammarata o può aiutarci a rintracciare qualche familiare mi contatti».

L’Anpi di Caltanissetta guidata dal presidente, Giuseppe Cammarata, ha inviato la richiesta per ottenere il conferimento della medaglia d’onore da parte del presidente della Repubblica a Gaspare Burgio.