Operazione Risorgimento digitale, utenti più preparati e consapevoli grazie alla formazione svolta da Tim
di Alberto Drago
Si sono conclusi nell’auditorium del Museo civico i corsi di formazione per il personale dipendente del Comune con i quali la Tim, ha ultimato in città la campagna “Operazione risorgimento digitale” iniziata il 9 dicembre scorso e che ha avuto la finalità di consentire a tutti gratuitamente la possibilità di diventare “cittadini di Internet”. E proprio nell’ambito del progetto formativo per i dipendenti comunali, i corsi, della durata complessiva di 9 ore,suddivisi in tre incontri ciascuno dei quali di 3 ore, finalizzati a fare acquisire una idea sui nuovi orizzonti della trasformazione digitale che si prevedono nella Pubblica amministrazione, sono stati presieduti dai docenti della Tim Osvaldo Prosperi, Liana Iadicicco, Marco Pedretti, Carmine Ciniglia, Paolo Curti, Marco Mengoni e Rosario Morello, i quali hanno relazionato sui temi relativi agli strumenti e opportunità della trasformazione digitale, la condivisione di buone prassi ed esempi virtuosi,la trasformazione e sicurezza digitale della Pubblica amministrazione,l’importanza dell’organizzazione, la Dematerializzazione, la cittadinanza e tutela dei diritti digitali, gli strumenti per le amministrazioni, l’open data, la trasparenza e Foia, l’intelligenza artificiale e Blockchain.
Sono anche intervenuti il vice sindaco Pietro Stimolo e la dottoressa Viviana Stefanini, i quali hanno puntualizzato l’importanza dei corsi formativi che hanno consentito al personale dipendente di capire tutti i meccanismi che caratterizzeranno la trasformazione digitale nella pubblica amministrazione.
La docente della Tim Liana Iadicicco, ha consegnato al sindaco Massimiliano Conti gli attestati che saranno rilasciati al personale dipendente che ha frequentato i corsi sulla trasformazione digitale nella Pubblica amministrazione.
L’Operazione risorgimento digitale” attuata dalla Tim, sarà itinerante in tutte le province italiane per dare una risposta concreta al gap esistente della cultura digitale, a banda larga e ultralarga.