Scenari di guerra sul Mediterraneo? No Muos: «Smilitarizzare base di Niscemi»
di Alberto Drago
La Sicilia si trova esposta ai venti di guerra scaturiti dal braccio di ferro che è in atto tra la Russia e la Nato e ora lo scenario, si è spostato dal confine ucraino al Canale di Sicilia e nel Mediterraneo. Timori che spingono il Movimento No Muos a chiedere energicamente la piena smilitarizzazione dell’isola Sicilia e in un quadro più generale di disarmo.
«La flotta russa – si legge in una nota – si è vista muovere verso il Mar Nero – seguita a distanza da portaerei italiane, tedesche e spagnole e da pattugliatori di Sigonella. Fatti che ci catapultano in una situazione pericolosa, visto il livello di militarizzazione del territorio siciliano e in particolare modo per il ruolo delle strutture di Sigonella e della Base della Marina militare statunitense di Contrada Ulmo di Niscemi dove sono in funzione le tre gigantesche antenne Muos e quelle Nrtf della stessa base».
«La riflessione – affermano i No Muos – che non abbiamo mai smesso di fare è quella che la nostra isola sia una pedina importante nello scacchiere militare mondiale poiché proiettata malgrado l’avversa volontà dei suoi abitanti sempre più verso conflitti vicini e lontani. Ragione per la quale la nostra isola potrebbe rappresentare un obiettivo strategico da colpire da parte di eventuali avversari del blocco Usa-Nato. Il potenziamento delle strutture radaristiche della Marina militare a Favignana e a Porto Palo di Capo Passero, che in questi giorni sta allarmando le popolazioni delle due località, non è che la conferma di quanto pesi sul presente e sull’avvenire della popolazione l’ipoteca determinata dalla presenza di impianti di guerra e di morte di portata internazionale».
«Inoltre – scrive ancora il Movimento – lo scontro in atto tra Russia e Stati Uniti sui gasdotti, che si gioca non solo sui giacimenti del Mediterraneo, a poche miglia dalle coste siciliane, ma anche sul piano dei ricatti e delle ripicche economico-finanziarie, ha portato all’aumento stratosferico delle bollette di luce e gas. In pratica viene scaricato sulla popolazione il costo di aumenti provocati dalle strategie delle grandi potenze e del loro corollario di alleati e satelliti.
La questione energetica è sempre più gestita a livello militare e lo sarà sempre più negli scenari futuri».
Motivi per i quali i No Muos chiedono la smilitarizzazione della Sicilia con un’ottica di più generale disarmo e puntualizzano che l’autodeterminazione dei popoli sarà destinata a rimanere una parola vuota finché resterà schiacciata da interessi militari, da commerci di armamenti e da politiche imperialiste.
«I guasti di questa politica – conclude il Movimento – come l’aumento vertiginoso delle bollette energetiche, li devono pagare i ricchi e i responsabili della rapina delle risorse del pianeta».
(Nella foto sopra un Mig 35 in fase di decollo)