Soldati reduci dalla guerra di Libia. Mulè cerca i familiari di quei militari che servirono la Patria contro le armate turche
di Redazione
«Durante il mio “peregrinare” tra diversi mercatini delle pulci, nel mercatino di piazza Carlo Alberto a Catania mi è capitato tempo fa di acquistare diverse medaglie d’argento risalenti alla guerra di Libia del 1911/12. Oggi, a distanza di alcuni decenni da tale acquisto, casualmente scartabellando diversi carteggi, mi sono ritrovato in fotocopia quattro brevetti di soldati gelesi con cui l’allora Ministro della Guerra Paolo Spingardi, con Regio Decreto 6 settembre 1913, conferiva loro una medaglia d’argento istituita a ricordo della guerra di Libia».
Lo scrive il professor Nuccio Mulè in un articolo che, Today24, pubblica di seguito integralmente:
«Non sono riuscito fino ad oggi a sapere se i parenti odierni di questi soldati gelesi hanno mai saputo di tale conferimento e se, avendolo saputo, hanno conservato tali medaglie. Pertanto, ho ritenuto opportuno di rendere noti i nominativi di questi soldati tramite i mass-media auspicandomi di trovare i loro parenti in modo così, eventualmente, da regalargli le suddette medaglie a futura memoria. Perché no! Nel 1912 Vittorio Emanuele III di Savoia, con l’intento di ricompensare i membri dell’Esercito e della Marina italiana, comprese le truppe coloniali e tutto il personale civile o militarizzato che avesse preso parte alle attività belliche contro l’Impero Ottomano, istituì la concessione di una medaglia d’argento commemorativa, la stessa di cui si scrive. Non è conosciuto il numero preciso di reduci gelesi che parteciparono alla guerra di Libia del 1911/12, chiamata anche guerra Italo-Turca, però, di essi lo scrivente è riuscito a trovare i nomi di 251 reduci e tra essi 88 militi a cui fu conferita la suddetta medaglia d’argento commemorativa. La medaglia che ricordava la Guerra di Libia fu istituita da Vittorio Emanuele III con i decreti reali in data 21 novembre 1912 e 6 settembre 1913; la relativa autorizzazione a fregiarsene fu autorizzata dal Ministro della Guerra. La medaglia, costituita da un disco d’argento di 32 mm. di diametro, ha raffigurato sul recto il volto di Vittorio Emanuele di profilo con le scritte “VITTORIO EMANUELE III RE D’ITALIA” e quella dell’incisore “L. GIORGI”, sul retro una corona d’alloro con la scritta “LIBIA” e il conio della regia zecca di Roma, una “Z” con sopra una corona; sul retro di altre medaglie conferite anche allora si trova anche la scritta “GUERRA ITALO-TURCA” “1911-1912”. Ecco i nomi dei soldati gelesi di cui sopra, con l’auspicio di trovarne i parenti odierni:
1) ALARIO LUCIANO di Francesco. Soldato del 17° Reggimento Fanteria del Regio Esercito Italiano.
2) EMANUELLO FRANCESCO di Francesco. Soldato del 64° Reggimento Fanteria del Regio Esercito Italiano.
3) GIUDICE EMANUELE di Rocco. Caporal maggiore del 18° Reggimento Fanteria del Regio Esercito Italiano.
4) SCIANDRELLO ROSARIO di Rocco. Sergente del 36° Reggimento Artiglieria di Campagna del Regio Esercito Italiano».