Sommatino, Forza Italia «boccia» la sindaca Carbone. «Tre anni negativi, tra dissesto e impegni disattesi»
di Redazione
«Seve una svolta per dare nuove prospettive a Sommatino che vive una situazione drammatica, svolta che potrebbe arrivare da una mozione di sfiducia». Dura presa di posizione da parte di Gianluca Infuso, commissario cittadino di Forza Italia che si chiede quale motivo induca le forze di opposizione a non presentare la mozione di sfiducia. «L’amministrazione Carbone – scrive – in circa tre anni e mezzo, ha prodotto più fallimenti che successi, probabilmente per mancanza di una strategia politica, amministrativa e programmatica incentrata sullo sviluppo economico, sociale, sanitario e sulla sicurezza».
«Con la dichiarazione di dissesto – secondo il dirigente forzista – le tasse sono state elevate al massimo consentito dalla legge. Un disastro per l’economia locale che ha frenato di fatto il lavoro dell’edilizia e quasi dimezzato il valore degli immobili e prodotto un decremento medio demografico di circa 100 persone l’anno, di cui circa settanta per emigrazione e circa trenta per un basso tasso di natalità».
«La mancanza di aree di sviluppo – argomenta ancora Infuso – ha prodotto una ulteriore povertà e mancanza di lavoro soprattutto per i giovani laureati, diplomati e semplici operai che si sono visti costretti a percorre la via amara dell’emigrazione, di fatto, nessun investimento è stato fatto per recuperare e creare nuove aree e poter porre un argine anche alla disoccupazione. La città paga, altresì, la mancanza di una nuova area sanitaria per lo sviluppo assistenziale dei cittadini e conseguente mancanza di probabili nuovi posti di lavoro. Nessuna iniziativa politica di sviluppo per il mondo dell’agricoltura e più in generale per le partite Iva che hanno trovato conforto solo con le varie misure regionali e nazionali».
Critiche di Infuso anche sul fronte del servizio di igiene ambientale.
«Registriamo – dice ancora – il mancato raggiungimento della soglia del 65 per cento della raccolta differenziata, condizione essenziale per avere un ritorno economico significativo che gioverebbe sulle tasche dei cittadini che vedrebbero cosi un alleggerimento della tassa dopo tanti anni di sacrifici. Questa amministrazione aveva promesso in campagna elettorale un abbattimento del 30 per cento della tassa».
«Dal punto di vista amministrativo – conclude – la giunta è stata azzerata in piena pandemia per un periodo di circa due mesi e non ancora ricomposta del tutto, la figura di presidente del consiglio manca ormai da circa un anno e mezzo, i numeri in consiglio comunale danno questa amministrazione in minoranza, con soli quattro consiglieri su dodici, e che dire dei consigli comunali fatti che ammonterebbero a circa venti o trenta».