Il prefetto e i sindaci riuniti insieme per affrontare l’emergenza strade. Ci sono arterie simbolo, quali la Marianopoli, Santa Caterina, Calanissetta, alias Ss 121, chiusa da 52 anni. O l’itinerario Vallelunga, Resuttano, A19, unico sbocco verso l’autostrada Palermo Catania per le comunità di almeno quattro comuni: ogni giorno è un rosario di copertoni tranciati e rischi, soprattutto in prossimità dell’incrocio tra la Sp 112 e la Sp 121 (Borgo Vicaretto).
«Sabato – racconta un utente della strada – per poco non facevo un frontale, l’incrocio è invaso da fango secco e pietrisco. Le buche non si contano più. Eppure due anni fa avevano fatto un bel lavoro, tra Resuttano e l’innesto per la Ss 121, bivio Catena Vecchia. In queste condizioni è troppo pericolosa».
Ieri prefetto, Chiara Armenia, ha riunito i sindaci in un tavolo tecnico con il rappresentante del Libero Consorzio, Mario Denaro. La proposta partita dal tavolo è quella di utilizzare i 16 milioni di avanzo dell’ex Provincia per affrontare le emergenze: liberare le strade dal fango e pietrisco ormai secco, rattoppare le buche e avere una minima operatività in caso di pioggia. Un pannicello caldo? Assolutamente no. Sarebbe già un grande passo. Il tema sono però i progetti, gli iter amministrativi, che si scontrano con la mancanza di tecnici negli uffici dell’ex Provincia. Quanto tempo ci vorrà?

«È prioritario – dice Salvatore Noto, sindaco di Marianopoli, spesso a capo di queste iniziative – provvedere alla pulizia delle strade soprattutto in ordine alla corretta regimentazione delle acque meteoriche con caditoie e sottopassaggi. Altro argomento ritenuto indispensabile è quello delle emergenze. Si è convenuto che risulta indispensabile ridurre i tempi di intervento al fine di mettere immediatamente in sicurezza la viabilità post calamità naturali».
I sindaci, nei prossimi giorni, presenteranno al commissario del Libero Consorzio una proposta di utilizzo dell’avanzo di amministrazione, che ammonta 16 milioni di euro proprio per dare concreta attuazione a quando stabilito durante il costruttivo confronto.

«La tutela del territorio – riferiscono i sindaci – ad avviso di tutti i presenti, passa anche attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori che orbitano attorno alla viabilità provinciale. Sindaci, amministrazioni proprietarie di strade – in questo caso la Provincia – enti sovracomunali e frontisti. Anche gli agricoltori saranno chiamati a fare la loro parte. Arature ordinate e a debita distanza dal bordo stradale, cura delle ripe e regimentazione delle acque di propria competenza. Solo se ognuno farà la propria parte potremo trovare sollievo e un nuovo spiraglio di civiltà».
La mancata tutela del territorio non è solo dovuta agli atavici ritardi che hanno impedito una corretta manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, ma anche da chi, per abitudine o leggerezza ha smesso di mettere in atto principi virtuosi (oltre che legali) a tutela dello stesso territorio.
I sindaci hanno ringraziato il prefetto per la sensibilità dimostrata e la concretezza con cui ha voluto sostenere le istanze provenienti dai rappresentanti dei vari comuni.