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La vittima aveva 51 anni

Uccide il convivente a colpi di bottiglia, tragedia familiare scoperta nella notte. In carcere una donna di 36 anni


di Redazione

Uccide il convivente a colpi di bottiglia, tragedia familiare scoperta nella notte. In carcere una donna di 36 anni
cronaca
6 Ago 2021

La follia omicida si scatena nella coppia e stavolta non è il solito terribile caso di femminicidio. Stavolta è stata «lei» a colpire, uccidendo il compagno. La vittima è un uomo di 51 anni, la presunta assassina la convivente di quindici anni più giovane. Secondo l’accusa avrebbe colpito diverse bottigliate alla testa e alla schiena l’uomo, che stava lavando i piatti in cucina. Poi ancora sporca di sangue e in stato confusionale è uscita di casa e ha vagato in strada per ore fino a quando non è stata fermata da una pattuglia dei carabinieri a cui ha confessato immediatamente il delitto.

«C’è un morto in casa mia, è il mio compagno, l’ho ucciso io» avrebbe detto Romina Soragni, 36 anni, originaria di Rovigo, ma residente in provincia di Palermo, nella casa che divideva con il convivente, Vincenzo Canzoneri di 51 anni, in contrada Cavalluzzi a Prizzi. Il fermo è stato convalidato in mattinata dal gip di Termini Imerese. Secondo quanto raccontato dalla donna, che nella notte ha confermato la confessione davanti al sostituto procuratore di Termini Imerese Chiara Salerno, e accertato dai carabinieri della stazione di Prizzi e del nucleo operativo radiomobile di Lercara Friddi, l’ennesima furibonda lite fra i due era scoppiata nel tardo pomeriggio. Dopo aver colpito il compagno la donna non ha dato l’allarme, né chiamato i soccorsi. Alle 23.30 i carabinieri sono entrati nell’abitazione e hanno trovato l’uomo a terra in un lago di sangue, con diversi cocci di bottiglia accanto. Vincenzo Canzoneri, disoccupato con il reddito di cittadinanza, aveva conosciuto Romina Soragni nel 2018 su Facebook. Una relazione virtuale andata avanti diversi mesi prima che lui la convincesse a trasferirsi in Sicilia dove la coppia ha vissuto qualche mese. Poi la donna, esasperata dalle condizioni in cui erano costretti a vivere, era tornata in Veneto prima e in Alto Adige poi, ospite di un familiare. Vincenzo non si è arreso e appena la pandemia glielo ha permesso è andato a riprenderla. Dall’inizio dell’anno vivevano a Prizzi. Ma anche lì i rapporti fra i due sono degenerati in poco tempo. I litigi sono diventati quotidiani, sempre più violenti. Fino al terribile delitto consumatosi ieri sera.


Redazione
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