Nel Vallone sommerso dall’acqua, dove un sindaco soccorre e spala fango. E domani giornata ad allerta arancione
di Redazione
Il maltempo flagella l’isola e la Protezione civile alza il livello di allerta da gialla (oggi) ad arancione (domani), giornata in cui la Sicilia si troverà ancor più interessata dalla perturbazione. Fango e acqua hanno reso molto al limite la percorrenza sulle strade della provincia, da Gela a Butera, da Marianopoli al capoluogo. Una tromba d’aria, con epicentro a Serradifalco, ha sradicato ulivi secolari lungo la statale 122. Il tratto ferroviario tra la statale 640 e il passaggio a livello di Serradifalco è interrotto.
Non va certo meglio a Marianopoli, dove il sindaco, Salvatore Noto, è al lavoro dalla scorsa notte assieme al personale del comune e della protezione civile.
Lo raggiungiamo al telefono, questa sera. È al comune. Sono già trascorse le 19.30 ma in municipio sembra mezzogiorno.
«Per fortuna si transita – dice Noto – ma le difficoltà ci sono. Da Marianopoli al capoluogo si passa e pure dal resto del Vallone si può arrivare a Caltanissetta, anche non mancano banchi di fango». Un po’ più critica la zona sulla Resuttano – Belici: nella zona di Tudia e più a valle ci sono zone di fango che rendono la percorrenza ai limiti.
I treni sono stati soppressi per via della colata di fango che ha invaso la ferrovia nella zona di Roccapalumba.
Noto è più «in esterna» che nel suo ufficio. Vigila, soccorre, «e spalo anche il fango» dice con ironia (ma fino a un certo punto). Diverse persone sono rimaste impantanate con l’auto. Lui non esita a prestare soccorso. Marianopoli e un po’ il riferimento, ma anche il termometro della situazione viabilità nel cuore del Vallone.
«La verità – dice amaro il sindaco – è che siamo al capolinea e gli enti competenti non riescono a fare nulla».
Basti pensare al maxi progetto da 15 milioni che dovrebbe vedere la luce prossimamente, grazie ai fondi del Patto per il Sud.
«Al Governo – dice Noto – c’era ancora Renzi, quanti anni saranno passati, dieci?»
E ancora siamo allo studio di fattibilità.
«Peraltro – aggiunge il sindaco di Marianopoli – quel lavori sfioreranno soltanto la nostra zona. Non risolvono il problema della Sp 42 e delle altre strade pozzanghera».
Il telefono squilla, il sindaco torna al suo lavoro. La notte sarà lunga e la giornata di domani si annuncia complicata.
La speranza e che nessuno si faccia male, andando a sbattere con l’auto o finendo in una pozza. Speriamo mai.