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ConnessiTutti con… Gesù e i fratelli


di Emanuele Artale

ConnessiTutti con… Gesù e i fratelli
opinioni
27 Feb 2021

È il titolo del sussidio che la Diocesi di Fossano ha realizzato per i giovani e i ragazzi in questa quaresima e che i bambini del catechismo della parrocchia di San Rocco e i detenuti della Casa Circondariale di Gela hanno adottato. Un cammino in sette tappe, dal mercoledì delle ceneri alla domenica di Pasqua, che mette in risalto i pericoli che ogni persona vive quando è lontana da Dio: l’egoismo, la chiusura in sé stessi, il non essere amati per ciò che si è realmente, lo scoraggiamento, la solitudine, la tristezza, il perdere le grandi gioie che la vita ha da offrire.
Solo tramite una buona “connessione” con Gesù e gli altri si riesce ad avere fiducia, ad ascoltare e vedere, ad essere autentici, a coltivare la speranza, a spenderci per gli altri, ad avere tenacia, a gioire e credere.
In effetti, è ciò che l’evangelista Matteo ci ha suggerito il mercoledì delle ceneri nel brano biblico: “quando fai l’elemosina…non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”, “quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto” e infine “quando tu digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto”.
In questo periodo quaresimale è fondamentale saper focalizzare lo sguardo non su ciò che è il nostro atto esterno, bensì su ciò che è interno a noi e che detta il movimento e la decisione dell’esterno: “state attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini” (Mt 6,1).
In questa “camera” interna, segreta, nascosta, possiamo incontrare Dio e rimanere connessi con Lui in un rapporto intimo e duraturo a tal punto da farci passare dalla tristezza alla gioia, dall’egoismo all’apertura verso gli altri, dal dolore alla tenacia.
E’ importante fidarsi, ascoltare, lasciarsi rischiarare, avere carità fraterna, convincersi che non può finire così, gioire: condizioni che ci permettono di fare quel salto di qualità nel nostro cammino di fede che permette di vivere la quaresima non come un rituale da compiere ma come un tempo importante da gustare e assaporare per il suo significato e per il nostro bene.
La nostra connessione con Gesù sarà veloce nel momento in cui osserveremo e faremo attenzione ad alcune indicazione:
• conferma a Dio che sei connesso con un segno di croce;
• fai una preghiera con il cuore e avvia una conversazione con Lui che manifesti la tua partecipazione attiva;
• apri bene le orecchie all’ascolto della sua parola e meditala con attenzione;
• infine, fai da hotspot per chi ti è vicino, Dio conta su di te. Prenditi cura degli altri donando ciò che possiedi: un sorriso o un’attenzione a chi non ne ha.
Buon cammino di quaresima e … resta connesso!

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Emanuele Artale
Frate minore cappuccino dal 2004, sacerdote dal 2015. Ha compiuto la formazione religiosa come postulante nel convento di Ragusa, come novizio nel convento di Nicosia, postnovizio nel convento di Modica, studente di teologia presso la Facoltà teologica di Sicilia a Palermo. Dal dicembre 2015 espleta il suo servizio religioso nella casa circondariale di Gela, dove nel gennaio 2017 è stato nominato cappellano. Il vescovo, Rosario Gisana, lo scorso I novembre 2020, lo ha nominato vicario della parrocchia San Rocco di Gela.